lunedì, ottobre 26, 2009

Sapologie?

CUI, nella prima giornata di ImmaginAfrica 2010 ha voluto presentare un aspetto particolare dell'Africa del 2010, forse controverso, sicuramente curioso: la sapologie.
Per l'utente italiano è bene avvicinarsi all'argomento partendo da diversi articoli usciti su numerosi giornali in occasione dell'uscita del libro "Gentlemen of Bacongo" che raccoglie le fotografie di Daniele Tamagni che ha impresso su pellicola (o su una flash card... non sappiamo) un fenomeno "sociologico" sicuramente particolare: la sapologie.



ma...cos'è esattamente la Sapologie?
durante l'esibizione organizzata da CUI a Padova per ImmaginAfrica, ne abbiamo sentito una definizione, qui:



Ritornando al libro...Tamagni si concentra esclusivamente sui sapeurs di Bacongo, cultori della "religione del vestire", ma il movimento è più ampio,come spiegato nel video qui sopra, tanto da avere un proprio nome: la Sape, acronimo di Société des ambianceurs et personnes élégantes (società di creatori del gusto e persone eleganti); questi sono i sapeurs (dal francese "se saper", forma familiare per "vestirsi con cura"). (Nigrizia.it)
La cosa maggiormente interessante è che lo stesso Tamagni, intervistato da RaiNews24 ha tenuto a precisare che i sapeurs sono "gente che viene da classi sociali umili, non sono i "ricconi" congolesi, e quindi spendono..fanno grandi risparmi su delle cose che possono essere viste da noi "occidentali", ma anche da alcuni congolesi, come futili...[..] però per la gran maggior parte dei congolesi i sappeurs sono visti positivamente", vestendosi così sono visti come artisti che con le loro performance portano "positività".
Viene però semplice da chiedersi: la Sapologie è una mera importazione di canoni occidentali? Nel caso del Congo il rapporto con la Francia è innegabile, i primi emigrati che sono tornati in Congo portando con loro i vestiti francesci sono stati subito "copiati", tanto che è negli anni '70 e '80 che si è diffusa maggiormente la sapologie; dopo la pausa dovuta ai conflitti c'è stato però un ritorno "particolare"dei Sapeurs. "Particolare" perchè la sapologie può essere letta anche come una "sfida" all'occidente... i vestiti sono occidentali, ma i colori sono essenzialmente africani, così come i dettagli e la creatività. C'è quindi un processo di reinterpretazione, rielaborazione.... non è solo un fenomeno di "costume".
Certamente a seconda di come lo si osserva, il confine tra omologazione e "ribellione" è labile, per il fotografo che si è mescolato ai sappeurs, Tamagni, prevale il secondo aspetto: "Credo che i sapeur siano una specie di movimento rivoluzionario, per loro vestirsi bene è un modo per scappare dalla povertà e dimenticarla" (Vogue.it)
Analizzare il fenomeno della sapologiè vuol dire dare un'immagine "positiva" dell'Africa? Ognuno può farsi la propria opinione..quello che lo stesso fotografo Tamagni vuole però assolutamente evitare è di dare un'immagine "idealizzata" dell'Africa, (Vogue.it) in molte foto infatti la figura del sappeur "stride" con il contesto circostante, eppure, i sapeurs, oltre ad essere molto più che tollerati dal resto della popolazione, in quanto "genteman" vengono addirittura invitati a matrimoni e funerali, dal momento in cui la loro presenza "nobilita" la cerimonia. (Nigrizia.it)
Anche questo è un pezzettino di Africa nel 2010.


Con gli altri video della sfilata di sapologie proposta a Padova per ImmaginAfrica 2010 Credo, Juvel e Arly inauguriamo "ufficialmente" il nostro canale youtube, mentre per vedere le foto scattate durante ImmaginAfrica (preparazione coreografia ed esibizioni)... altra inaugurazione: il nostro account Flickr







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