COMUNICATO STAMPA
La
diaspora africana d’Italia chiede una nuova politica europea dell’immigrazione
La Rete della Diaspora
degli Africani Neri d’Italia (REDANI) ha appreso con costernazione l’ennesimo tragico
incidente accaduto nel Mar Mediterraneo sabato 18 aprile, nel quale hanno perso
la vita centinaia di migranti: famiglie, giovani, donne e bambini, tutte
persone in fuga da teatri di guerra e da situazioni atroci di disagio sociale.
La REDANI esprime la sua
profonda amarezza di fronte a questa grande tragedia umana e si inchina davanti
a tutte le vittime e alle loro famiglie. In particolare, essa desidera
ringraziare la Marina Italiana per il provvidenziale intervento a favore
dell’equipaggio e lo Stato Italiano che ha provveduto come sempre a dare i
soccorsi ai sopravvissuti nonostante la crisi economica che imperversa nel
paese e l’impopolarità che tale scelta genera a livello sociale. Inoltre, alla
REDANI preme ricordare che questi migranti sono coloro che, in fin dei conti, stanno
pagando a caro prezzo le recenti sconsiderate politiche dell’UE: da una parte l’interruzione
dell’operazione “umanitaria” Mare Nostrum, sostituita dal programma Triton, il
cui mandato si limita esclusivamente a controllare le frontiere esterne
dell’Europa; dall’altra il fatto di non aver agito con fermezza e chiarezza nel
combattere la destabilizzazione di vaste zone dell'Africa, in particolare la
Libia, il Mali e vari paesi del Corno d’Africa.
La REDANI, in sintonia con
quanto già espresso dal Governo italiano e dalla maggior parte delle forze
politiche e sociali, chiede all’Europa di:
-
avviare
al più presto un nuovo programma di soccorso in mare in grado di rafforzare l’accoglienza
di chi chiede una protezione internazionale, anche attraverso la valutazione di
nuove forme di tutela che permettano in tempi brevi la libera circolazione dei
richiedenti asilo in tutti i 28 paesi dell’Unione;
-
rendere
al più presto effettivo il principio del mutuo riconoscimento del diritto all’accoglienza
dei migranti, in modo da garantire un’equa e proporzionale ripartizione dei
rifugiati all’interno dell’Unione;
-
attuare
un’azione internazionale congiunta che porti stabilità, pace e sicurezza in
Nord-Africa, in Medio Oriente e nel Corno d’Africa;
-
varare
una nuova etica e lungimirante politica dell'immigrazione e un efficace
programma di cooperazione internazionale allo sviluppo, che consentano di
ricostruire gli Stati dilaniati da conflitti e di offrire alle loro popolazioni
il diritto di rimanere nella propria terra.
Bologna, 22 aprile 2015.
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